MANCINI: “A PERUGIA RICORDI FANTASTICI, IL PLAYOFF LA DELUSIONE PIÙ FORTE. OBIETTIVO EUROPEO 2019”

20 Marzo 2018

Perugia, 20 marzo 2018 – Nell’Italia Under 21 che giovedì alle 18:30 affronterà in amichevole la Norvegia c’è anche Gianluca Mancini, il difensore classe 1996 che il “Curi” lo conosce molto bene avendo vestito la casacca biancorossa per due anni precisamente nelle stagioni 2015/2016 e 2016/2017 totalizzando 30 presenze tra Serie B, Tim Cup e play-off.

“Da questa esperienza in azzurro mi aspetto di migliorare sempre – esordisce il giocatore attualmente in forza all’Atalanta di Gasperini – cerco di prendere tutti i consigli possibili, ora da Evani e prima ancora da Di Biagio. Ogni chiamata in Nazionale è motivo di orgoglio”.

Inevitabile non parlare del suo passato in biancorosso. “A Perugia ho trascorso due anni bellissimi e intensi – spiega con emozione  – ho lasciato un pezzo di cuore ed ho un ricordo stupendo delle persone, della società e dell’ambiente. A Perugia non manca niente, è una realtà importante della Serie B, c’è tutto per migliorare e i giovani si trovano bene. Ora sto con l’Atalanta e il mio obiettivo è rimanere qui, migliorare e fare bene con questa maglia”.

“Non c’è stata una sola persona che mi ha aiutato ad arrivare fin qui – continua – ho ascoltato i consigli di tanti ma sicuramente se devo citare qualcuno dico il mister Cristian Bucchi perché soprattutto quando ero infortunato mi ha spronato a reagire e non mollare”. La continuità in maglia azzurra verso l’obiettivo Europeo. “Spero di continuare ad esser convocato perché l’ambizione sono gli Europei 2019. Anche le amichevoli sono importanti perché giochiamo contro squadre di livello internazionale”.

Come tutti ha un proprio modello a cui si rifà. “La passione per Marco Materazzi (anche lui ex Grifone) è nata nel Mondiale 2006, poi essendo simpatizzante Inter ho continuato a seguirlo sia per le caratteristiche tecniche che caratteriali”.

Tre i momenti più belli nei due anni al Perugia. “Ci metto l’esordio tra i professionisti (con la Reggiana in Tim Cup nel 2015 ndr), il primo gol a Vercelli (il 29 aprile 2017 che ha dato anche la vittoria ndr) e i playoff ma tutta l’esperienza perugina è stata bellissima”. Il playoff però aveva anche l’altra faccia, quella della sconfitta. “Delusione cocente – risponde con rammarico – perché speravamo di andare in finale, il calcio purtroppo è anche questo. Ci ho messo del tempo per digerirla, anche in vacanza ripensandoci ero incredulo”.

Un’ambiente, quello del Perugia, che ti entra dentro. “Continuo a seguire il Grifo – dice – il sabato a fine allenamento mi informo sempre sul risultato e comunque sono in contatto con alcuni dei miei ex compagni. Poi anche con Spinazzola a volte parliamo del mondo Perugia e delle esperienze passate”. Nella squadra di Breda ci sono tanti buoni giocatori, qualcuno potrebbe già essere pronto per la Serie A. “Cerri è un grande attaccante, anche Di Carmine si sta confermando un grande giocatore, pure il mio amico Bandinelli”.

Tornare al “Curi” che effetto fa? “Sono cresciuto in questo stadio, sarà una bellissima emozione”.

(si ringrazia per la collaborazione Alessandro Salerno, Ufficio Stampa FIGC)

(credit foto Getty Images)

 

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