Carraro: “Squadra di qualità. Sono felice di essere qui”

29 Gennaio 2019

Conferenza stampa di presentazione di Marco Carraro all’interno dell’A.C. Perugia Calcio Museo

Marco Carraro si è presentato oggi alla stampa in occasione della conferenza di presentazione.

“Sono contento di essere arrivato a Perugia. Sono stato colpito dall’ambizione e dagli obiettivi che vuole raggiungere la Società e spero di poter contribuire quest’anno anch’io al raggiungere i traguardi.

In quale parte del centrocampo preferisci giocare?

“Il mio ruolo naturale è il mediano davanti alla difesa. Ho giocato anche da mezzala però riesco ad esprimermi meglio davanti alla difesa. Preferisco giocare nel centrocampo a 3”.

Come mai il trasferimento a Perugia in questa parte della stagione?

“Fino ad un mese prima della sosta ho sempre giocato, poi l’arrivo di Mister Padalino ha cambiato un po’ di cose. Pertanto quando è venuta fuori questa possibilità non ci ho pensato due volte. Il Perugia è una buonissima squadra. Ci sono ragazzi di qualità, un giusto mix composto da giovani e gente più esperta. Penso ci siano tutti i presupposti per fare bene”.

Come ti trovi con allenamenti gli allenamenti e Mister Nesta?

“Questo iniziale per me sarà un periodo di adattamento, ed è giusto che sia così. Gli allenamenti sono diversi, con maggiore intensità. Lo staff cura tutto nei dettagli, ci da tutto quello che ci serve”.

Cosa ti porti dietro dall’esperienza con l’Inter?

“Dall’Inter ho imparato la serietà e la professionalità. Osservavo i grandi campioni che si presentavano molto presto agli allenamenti, lavoravano prima, durante e dopo l’allenamento”.

Che tipo di giocatore sei?

“A me piace costruire il gioco, giocare palla a terra, ma non disdegno la fase d’interdizione”.

Zeman?

“Zeman mi ha lanciato nei professionisti. Mi ha insegnato molto, è stato importante per me. È riuscito a cambiare il mio modo di giocare”.

Ambizioni personali?

“Bhe il sogno, come quello di tutti i calciatori, è di giocare in Serie A. Ora sono qui e devo pensare a giocare bene. Poi se le due cose si possono unire ancora meglio”.

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