Romario Benzar appena approdato in biancorosso ha rilasciato le prime dichiarazioni da giocatore del Perugia
Romario nasce a Timisoara, in Romania, un giovedì del 26 marzo 1992, sotto il segno dell’Ariete.
Cresce con il pallone tra i piedi ed entra subito a far parte dell’Academya Hagi, che prende il nome del suo fondatore, Il Maradona dei Carpazi, Gheorghe Hagi: “Il mio idolo da sempre” afferma appena lo sente nominare.
Il 23 luglio 2012 arriva l’esordio nella massima serie rumena. Nella stagione 2016/17 debutta in Europa League e vince La Liga I. Nell’estate 2017 si trasferisce al F.C. Steaua Bucarest e nell’agosto 2019 eccolo in Italia agli ordini di Fabio Liverani. A Romario balzano subito agli occhi le differenze tra i due campionati: “In Italia ai giocatori si chiede molto di più di quanto si faccia in Romania. Gli allenamenti sono più duri, tutto è più professionale”.
Benzar già conosceva Perugia: “Ho un cugino che vive qui – dichiara – inoltre conoscevo Vlad (Dragomir) e quando ci parlavo mi diceva che questa è una bellissima città e che la squadra è forte”. Benzar e Dragomir sono nati entrambi a Timișoara: “Siamo amici oltre che concittadini. Prima di arrivare qui l’ho chiamato per sentire come è l’ambiente cittadino e calcistico. Mi ha convinto a venire”. La presenza di mister Cosmi è stato un altro fattore determinante: “Ho parlato con tanti miei colleghi rumeni che sono stati allenati da lui in Serie B, hanno detto solo cose belle. Spero che insieme raggiungeremo i nostri obiettivi”. C’è un filo rosso (o meglio, biancorosso) che lega Cosmi e Liverani: “Sì, sapevo che mister Liverani è stato allenato da mister Cosmi. L’ho scoperto prima di lasciare Lecce.”
Il nostro calcio lo affascinava da sempre: “Da piccolo seguivo il calcio italiano. Mi è sempre piaciuto, anche la nazionale che guardavo nelle fasi finali dei tornei. Se devo scegliere un giocatore che mi piaceva moltissimo dico Del Piero”. Romario però gioca in tutt’altra zona del campo rispetto all’ex capitano della Juventus: “Mi piace moltissimo salire in attacco, crossare, tirare. Ho una buona velocità e spero di migliorare nelle prossime partite”. Benzar però non ha nelle sue caratteristiche solo la corsa: “Mi piace tirare le punizioni. Lo faccio fin da quando sono piccolo. Credo sia una mia qualità”.
Il classe ’92 sa bene qual è la sua missione a Perugia: “Sono venuto per giocare e per raggiungere insieme i nostri obiettivi. Questa è la cosa più importante, remare tutti insieme verso la stessa direzione”. Fuori dal campo è un padre affettuoso: “Quando non mi alleno sto con la mia famiglia, ho un bambino piccolo, trascorro tanto tempo con lui”.